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Di Enrico Bonardo
Direttore commerciale e marketing di Scuola Italiana Pizzaioli


Nel mondo della pizza, la passione, la tradizione e la creatività sono spesso celebrate come gli ingredienti principali del successo. Tuttavia, se da un lato l’estro e l’esperienza sul campo sono fondamentali, dall’altro l’alta percentuale d’improvvisazione può trasformarsi in un limite per il settore.

Oggi più che mai, la figura del pizzaiolo non può prescindere da una formazione solida e continua, perché la qualità del prodotto finale dipende non solo dalla scelta delle materie prime, ma anche dalla conoscenza approfondita dei processi di lavorazione, dalle tecniche di fermentazione e maturazione dell’impasto fino alla gestione ottimale della farcitura e cottura. L’evoluzione del settore richiede infatti una specializzazione sempre più marcata.

Le sfide del futuro, dalla sostenibilità ambientale alla gestione economica del laboratorio, impongono agli operatori una preparazione che vada oltre il semplice saper stendere un impasto o condire una pizza. Saper selezionare farine adeguate, gestire i costi energetici, ottimizzare gli sprechi e padroneggiare le tecnologie più avanzate sono oggi competenze imprescindibili per chi vuole distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

In questo scenario, la formazione non è solo un valore aggiunto, ma una necessità per garantire qualità, efficienza e competitività. Investire nella crescita professionale significa non solo migliorare il prodotto, ma anche valorizzare il mestiere del pizzaiolo, rendendolo sempre più una figura di riferimento nella ristorazione contemporanea.

Chi lavora con la pizza non può più affidarsi al fato: è il momento di alzare l’asticella e riconoscere che, per affrontare il futuro, servono conoscenze, metodo e aggiornamento costante. La pizza è cultura, tecnica e ricerca. E solo chi saprà coniugare tradizione e innovazione, talento e formazione, potrà davvero fare la differenza.

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